Il caffè in tazza

il caffè in tazza

Scopriamo i segreti del caffè in tazza

Capita spesso di accorgersi che il caffè nella nostra tazzina abbia un aspetto strano, ma pensiamo non sia nulla di che, probabilmente lo giustifichiamo con la miscela di caffè particolare.

Al primo sorso però ci accorgiamo che il sapore non è quello usuale del caffè, ma è un sapore diverso, talvolta può anche sapere di bruciato.

Questo accade perchè il caffè non è stato estratto correttamente.

L’estrazione del caffè

Una volta in tazza, il caffè si presenterà a noi con determinate caratteristiche che,se mancano o sono difformi, sono indicatori di alcuni problemi.

Il caffè può quindi risultare sottoestratto, sovraestratto oppure estratto correttamente.

Caffè sottoestratto

Il caffè si presenta in tazzina con una colorazione molto pallida, molto più di un 100%arabica che già è abbastanza chiara,tendente al nocciola pallido e con una crema, che non definirei nemmeno così rispetto alla crema tradizionale del caffè, molto sottile che scompare pochi secondi dopo aver versato il caffè nella tazzina.

Questa situazione si realizza quando la macinatura è stata effettuata in maniera troppo grossa, oppure quando il macinato non sia stato pressato adeguatamente all’interno del filtro.

Può verificarsi anche quando l’acqua non abbia raggiunto la temperatura necessaria a causa di qualche malfunzionamento della macchina oppure la pressione erogata sia inferiore alle nove atmosfere, sempre a causa di qualche malfunzionamento, che causeranno un’estrazione inferiore al tempo necessario.

Le sue caratteristiche aromatiche sono quasi inesistenti, il caffè sarà scialbo con pochissimo sapore che tenderà a svanire dalla bocca in pochi secondi.

Caffè sovraestratto
Il caffè si presenta in tazzina con un bordo marrone scuro ed un buco nero al centro, indicatore di gravi difetti.

La crema durerà un paio di minuti e sarà di un colore molto scuro, con odore molto forte, talvolta persino di bruciato.

Questa situazione viene causata da una macinatura troppo fine, talvolta anche eccessivamente pressata oppure anche da un eccesso di caffè macinato all’interno del filtro, che non consentono all’acqua di fluire correttamente all’interno della polvere di caffè.

Tale situazione può essere anche causata da una pressione della macchina troppo elevata, superiore alle 9 atmosfere, oppure da un malfunzionamento della caldaia interna che causa un eccessivo surriscaldamento dell’acqua.

Questo insieme di caratteristiche causerà un’estrazione dal tempo eccessivo, superiore ai 30 secondi.

Il caffè sarà caratterizzato da un gusto molto amaro e forte, con un aroma eccessivamente intenso, spesso quasi fastidioso in bocca e che sa di bruciato.

Caffè estratto correttamente
Le caratteristiche del caffè estratto correttamente sono quelle che bene o male siamo abitati a trovare all’interno delle nostre tazzine o almeno così dovrebbe essere.

Il caffè in tazza si presenta con una crema dal colore rosso scuro, comunemente detto tonaca di frate, che permane per qualche minuto.

L’aroma sarà caratteristico e piacevole, col tipico profumo del caffè appena estratto, quel profumo inconfondibile che tutti siamo abituati a sentire.

Il suo sapore sarà intenso e piacevole, senza eccessi ma con l’equilibrio corretto del caffè espresso.

Queste sono le basi per riconoscere un caffè buono da uno difettoso e consentirvi di evitare brutte sorprese.

Il prossimo articolo tratterà della differenza tra arabica e robusta e lo trovate QUI

Buona Lettura!